Non amo particolarmente i classificoni, cui tendo a preferire molto spesso gli elenchi.
Siccome negli ultimi anni alla desease per la pallacanestro e lo sport in generale ho affiancato quella per le Serie TV, in questo post elencherò quelle che nel 2016 ho visto, ho amato oppure odiato, ho iniziato e non terminato o messo in sospeso (le ore del giorno sono 24 per Jack Bauer, figurarsi per me).
Vedrete anche serie non necessariamente uscite nel 2016, disclaimer.
L’ordine sarà rigorosamente casuale, e per ognuna indicherò, secondo la mia personalissima opinione, “perché va vista” o “perché non va vista”, strong e low points, e altra roba random.
(Non c’é di che)
Nel 2016 ho amato
The Man in the High Castle – Season 2 (Trailer)
Primo posto nell’elenco dovuto esclusivamente al fatto che è stata l’ultima vista in ordine temporale, ma anche per qualità: la prima stagione mi aveva lasciato con molti punti di domanda, spesso risposti nella seconda. Adesso odio visceralmente Amazon Video perché non so quando (non voglio nemmeno mettere in dubbio il “se”) potrò vedere e godere della S03. Dannati.
Perché va vista: perché migliora in maniera esponenziale la già buona prima stagione, arricchendo la storia e dando quella spinta necessaria all’intero progetto, spinta che può portare ad una terza stagione capolavoro (e verosimilmente conclusiva, vista la vita “breve” che tendono ad avere oggi le Serie TV)
Perché non va vista: perché dopo aver visto il season finale non riuscirete a stare per 11 mesi nell’attesa della terza stagione.
Osservazioni random
- Se nel corso della prima stagione vi è venuta parecchia curiosità sul “come è questo mondo diviso a metà” (tipo “chi si è preso cosa”), ci saranno un po’ di scene qui e lì utili a togliervi queste curiosità;
- Il Ministro Tagomi, per distacco, uber alles…
- … con Rufus Sewell (aka John Smith) l’indubbio Most Improved Player della stagione;
- Alexa Davalos sei una dea, e se evitassi di ripetere in continuazione la faccia da cane bastonato potremmo ammirarti con più piacere;
- Tzi Ma aka Cheng Zhi aka il secondo miglior villain di 24 (dopo Charles Logan, of course) che fa il generale giapponese è un must see di pregio.
Mozart in the Jungle – Season 3 (Trailer)
Avete presente la rabbia maturata contro Amazon per il sentimento di vuoto che ti lascia l’attesa della terza stagione di TMITHC? Bene. Moltiplicatela per 1000.
La terza stagione di Mozart in the Jungle, ambientata parzialmente a Venezia con un cast arricchito da Monica Bellucci cantante lirica (…) e da camei raminghi di Christian DeSica (che ho apprezzato pur non apprezzando lui), serve a ricordarci quanto è bello il mondo, quanto 3 ore e mezza (10 episodi x 20 minuti) passino troppo velocemente quando ci si diverte, che Gael Garcia Bernal aka Rodrigo de Souza è uno dei binomi attore-personaggio meglio riuscito (infatti ha vinto meritatamente il Golden Globe a inizio anno), che Lola Kirk è la vicina di casa di cui ci innamoreremmo tutti se fosse la nostra vicina, che la musica è bella e che la vita lo è ancor di più.
Specie quando c’é Mozart in the Jungle.
Perché va vista: perché oltre ai soliti pregi di cui si compone questo gioiello di serie nella terza ci sono delle chicche inedite che la arricchiscono notevolmente.
Perché non va vista: copincolla quanto detto per TMITHC.
Osservazioni random
- C’é una certa scena molto interessante della Bellucci;
- Il settimo episodio è una delle cose più belle mai partorite dalla serialità televisiva negli ultimi 5 anni almeno;
- C’é Baron Davis;
- Malcom McDowell è un distillato puro di recitazione;
- C’é Lola Kirk.
The Affair – Season 1-2-3 (in progress) (Trailer prime tre stagioni)
Con The Affair inizia la lista delle serie che nascono prima del 2016 ma che ho recuperato soltanto nel 2016 perché boh.
Ciò che mi piace tantissimo di The Affair è che nonostante sia una serie sostanzialmente lenta (30 minuti di “focus” a puntata a personaggio non sono proprio rapidi e lisci, specie quando poi l’altro personaggio principale della puntata ripercorre gli stessi “eventi” e mi fermo qui perché altrimenti spoilero troppo) riesce a tenerti per tutti i 60′ dell’episodio attaccato allo schermo con interesse.
Perché va vista: perché anche un episodio “filler” riesce a tenere alta la soglia dell’attenzione, dote rara per una serie TV di questi tempi.
Perché non va vista: perché odierete tutti i personaggi (recitati alla stragrande).
Sherlock – Season 1–2–3-(4 in progress)
In ottima posizione tra le cose di cui mi vergogno di più nel 2016 ci sta, senza alcun dubbio, l’aver aspettato 6 anni prima di aver visto Sherlock.
Perché va vista: devo realmente convincervi?
Perché non va vista: Seriously?
Billions – Season 1 (sta arrivando la 2!)
Serie in se abbastanza cervellotica e difficile da comprendere, soprattutto per le tematiche trattate (la finanza), si rivela di culto soprattutto per le clamorose performance dei due attori protagonisti, Damien Lewis e Paul Giamatti, artefici di due delle migliori performance attori/personaggi dell’anno. Incredibilmente snobbata sia agli Emmy che ai Golden Globe.
Perché va vista: Damien Lewis e Paul Giamatti
Perché non va vista: perché faticherete a seguire la trama se non avvezzi di temi finanziari
House of Cards – Season 4
La quarta è stata la stagione del grande rilancio di House of Cards, dopo l’interlocutoria terza stagione: un colpo di scena dietro l’altro, una recitazione come sempre di altissimo livello ed una storia coerente, accattivante e non troppo assurda.
Grazie Willimon.
Perché va vista: perché è la stagione che ogni fan meritava, e se non siete fan di House of Cards REDIMETEVI.
Perché non va vista: perché è da puro binge-watching, e farete immensamente fatica a non dire “ancora” -e dovrete dirlo ancora per un po’.
The Night Of – Season 1
WOW.
HBO at his finest.
È difficile trovare qualcosa che non vada in The Night Of. Il Pilot è praticamente perfetto. Lo sviluppo della storia è ottimo ed essendo una stagione auto-conclusiva (non è stata pensata una seconda stagione) gli sceneggiatori hanno lavorato con il chiaro compito di chiudere il tutto, lasciando però un finale coerente con le dinamiche nate durante gli otto episodi.
La recitazione poi è sublime: sfido a trovare un attore scarso o un personaggio debole, in proporzione al minutaggio “concesso”.
Perché va vista: per gli amanti del genere (crime drama) è praticamente la serie perfetta.
Perché non va vista: se non amate le serie lente, state lontani (sbaglierete).
11.22.63 – Season 1
Premessa: non ho letto il libro (come non ho -ancora- letto La Svastica sul Sole cui si ispira The Man in the High Castle).
Anche qui siamo davanti ad una serie auto-conclusiva, anche qui siamo davanti a degli sceneggiatori (e che sceneggiatori) che hanno lavorato con il preciso compito di dare una conclusione alla storia, che pertanto scorre via molto bene, mantenendo alte l’interesse e l’attenzione.
A voler essere pillicusi, la recitazione complessiva non è di altissimo livello, ma ho comunque apprezzato molto la serie per l’ottima capacità di messa in scena del periodo storico in cui è ambientata (in una parola, scenografia), ed in particolare delle problematiche che affronta, all’inizio, il giovane professore interpretato da James Franco nel tornare indietro nel tempo di 50 anni.
Perché va vista: se amate il connubio storia/fantascienza e non disdegnate una storia d’azione, siete nel posto giusto.
Perché non va vista: perché ce l’avete ancora con JJ Abrams per Revolution (vi capisco).
Nel 2016 non ho apprezzato tantissimo
2 Broke Girls – Season 1 to 5 (ancora non ho toccato la sesta)
Il mio rapporto con 2 Broke Girls è stato altalenante: l’ho iniziata in un periodo in cui non seguivo una serie comedy (estate) e mi ci sono trovato subito; con il progressivo scorrere delle stagioni, però, l’ho seguita più per routine che per effettivo interesse (oltre al fatto che generalmente non abbandono MAI una serie TV, tranne casi particolari su cui mi soffermerò in avanti).
Il problema è che, stagione dopo stagione, questa serie è stata incapace di rinnovarsi e autoalimentarsi, finendo per cadere negli stessi cliché e nelle stesse gag, con quelle poche novità a livello di trama che sono sempre state abbandonate rapidamente, tanto da farmi passare la voglia di vedere la sesta stagione.
P.S. ANCHE MENO RISATE FINTE OK?
Perché va vista: perché, nella linea generale, è una comedy abbastanza unica nel suo genere
Perché non va vista: perché alla lunga stufa, e assai
Deutschland83 – Season 1
Partita con una premessa interessante (è un genere che nel 2016 ho scoperto di amare molto), la metto qui perché ad un certo punto, oltre ad aver fatto molta fatica a seguirla, ho proprio perso l’interesse. Probabilmente, con un rewatch, esprimerei un giudizio più netto, ma non sono proprio incentivato a riguardarla.
Gomorra – Season 2
Se la metto qui è, esclusivamente, perché il BANALISSIMO finale, roba che ho avuto la tentazione di distruggere il computer, gli ha fatto perdere una quantità inconsiderevole di punti.
Ed è un peccato, visto che è sicuramente il meglio che è in grado di offrire oggi la fiction/serialità italiana (e per distacco pure), specialmente a livello attoriale, scenografico e musicale. Però quel finale…
Perché va vista: perché oggettivamente è un prodotto di qualità molto alta, oltre a “doverla vedere” per “conoscenza generale”
Perché non va vista: come poterlo dire senza spoilerare? Diciamola così: guardate -attentamente- le prime due stagioni e traete voi le conclusioni.
Marseille – Season 1
L’unico motivo per cui questa serie è qui e non nella categoria inferiore è l’ottima recitazione di Gerard Depardieu.
Per il resto circolare, non c’é nulla da salvare, ma proprio nulla: musiche orrende, inquadrature da vertigini, recitazione orripilante. Male male male male male male.
Perché va vista: Gerard Depardieu, e poi perché Marsiglia è una bella città.
Perché non va vista: per tutto il resto.
Nel 2016 ho “odiato”
Quantico – Season 1 and 2 (finora)
Dunque.
- Se vi piace Priyanka Chopra (bene), può avere un senso guardarla. Idem se apprezzate quei 40 minuti d’intrattenimento seriale settimanale conditi da personaggi di bell’aspetto (oh, non ne trovi uno/una brutto/a manco a pagare a momenti).
2. Se vi piacciono le robe “alla 24”, statene lontani, ma proprio a gambe levate. Storia senza senso, plot twist inseriti a casaccio, vuoti di sceneggiatura mostruosi, recitazione media poco convincente, però è un’americanata quindi come ascolti va molto bene (anche in Italia).
Perché la qualità ci ha rotto il cazzo (cit.)
Perché va vista: leggi punto uno.
Perché non va vista: leggi punto due. E poi… sei proprio sicuro di avere 40 minuti a settimana da perdere?
Wayward Pines – Season 2
Fino alla quarta puntata della prima stagione Wayward Pines era una serie decisamente passabile, finanche godibile, anche per un non amante del genere. Poi un cliffhanger (che non vi spoilererò) ha dato il via ad una serie di plot-hole imbarazzanti, oltre ad aver fatto venire alla luce una serie di robe oggettivamente scarse.
Ed è un peccato, visto che a livello di autorialità siamo messi molto bene.
Non paga di tutto ciò, la Fox ha deciso -a sorpresa- di regalarci un’altra stagione, teoricamente migliore della precedente ma che lascia la stessa sensazione, una volta conclusasi la visione: quella di averti fatto perdere tempo.
Perché va vista: perché vorrebbe essere Twin Peaks.
Perché non va vista: perché non è Twin Peaks, ma manco per scherzo.
Scandal – Season 1 to 3 (e poi allegramente abbandonata)
Ci ero cascato.
A metà della seconda stagione, più o meno, dentro di me si è fatta strada la sensazione, che oggi ripudio con tutto me stesso, che Scandal fosse una serie fighissima, coinvolgente, accattivante e intrigante.
Tanto che stavo quasi per abbandonare il forte spirito critico con il quale di solito guardo tutte le serie TV che non hanno Kiefer Sutherland nel cast o che non appartengono ai generi che tendenzialmente amo.
Per fortuna non l’ho fatto. Perché Scandal è diventata la terza serie, dopo Lost e Glee, che ho abbandonato prima della sua effettiva conclusione (e che non ho più recuperato).
Non riesco a dire di più, l’ho definitivamente abbandonata a settembre e ho poi rimosso tutti i miei ricordi relativi alle assurde tresche tra Olivia Pope e l’establishment di Washington D.C., alla volubilità dei personaggi, ai casi “assurdi” trattati, alla quasi assenza di buon senso. Madre mia.
Nel 2016 ho iniziato a guardare (too soon to judge)
Designated Survivor
Tra i sogni da liceale, da amante assoluto di 24, c’é sempre stato quello di vedere Kiefer Sutherland diventare POTUS, pertanto avevo un hype smisurato per Designated Survivor.
I primi 10 episodi (è in pausa fino a marzo) non mi hanno affatto deluso, tutt’altro. Mi piace moltissimo. Seppur siamo lontani dalla serie perfetta (il tema -pur trattato in modo originale- è abbastanza inflazionato), seppur ci sono delle dinamiche strane nell’evoluzione nei personaggi, seppur ci sono sub-plot prevedibili, la serie finora sta riuscendo abbastanza bene nel suo obiettivo: 40 minuti a settimana che ti tengono attaccati alla sedia con una storia comunque intrigante che sa dare “elementi” diversi (o approfondirne vari) ogni settimana.
E poi Sutherland è roba da nomination agli Emmy.
Divorce
Ho visto i primi tre episodi e sono ancora troppo “indeciso” sull’esprimerne un giudizio, finanche sul continuare a guardarla. Il fatto che siano 25-30 minuti a puntata, però, aiuta moltissimo.
Black Mirror
Prendere quanto detto per Sherlock e applicarlo anche qui, con le dovute modifiche.
The Young Pope
A me Sorrentino piace molto, e Il Divo è nel mio Pantheon dei film preferiti dal minuto in cui ne ho visto la prima scena. Premesso che sono al 5° episodio, e che faccio “fatica” a continuarla, ho la sensazione (che sicuramente cambierà una volta finita la stagione) che sarebbe stata ancora più “figa” con un Sorrentino più tendente al Divo che alla Grande Bellezza.
Timeless
Mi sta piacendo molto (sono al quarto episodio), anche se non riesco a scacciare l’insopportabile sensazione che la fregatura è dietro l’angolo. Per il resto non riesco a dire molto di più.
Westworld
È oggettivamente un capolavoro. Avendone visti solo i primi due episodi però non voglio dire di più, anche perché è una serie che va compresa per bene e per cui è impossibile trarre molti giudizi affrettati.