Gatte frettolose e Figli ciechi

Data la quasi assenza di reale competitività nel campionato di Serie A (dico quasi solo perché aspetto di vedere come Napoli e Juve reagiranno al cambio in vetta di sabato e al ritorno delle coppe europee), ogni anno i media che contano (per usare termini cari all’establishment sportivo) si lanciano in sperticate lodi per squadre simpatiche che attraversano ottimi momenti di forma o spietate critiche a squadre meno simpatiche per motivi anche extracalcistici.

Sia chiaro: è assolutamente logico evidenziare (e lodare) un Sassuolo che perde la prima partita in casa a gennaio o un Empoli che chiude il girone d’andata tra le prime 10 con più di 30 punti.

Il problema nasce quando questi giudizi esagerano, perdono la bussola e si trasformano in considerazioni generali. Usando un numero di partite positive (o negative) per evidenziare un trend generale è superficiale, frettoloso e sciocco. Specialmente se il tutto proviene da chi parla e vive calcio per mestiere e ha il compito di informare e “avvicinare” la gente.

Che un tifoso vada in overconfidence è normale e per certi versi ovvio.

Che ci vada un addetto ai lavori un po’ meno.

Ecco qualche statistica che, leggendo i soliti processi alle solite squadre, magari vi sarà sfuggita:

  • Sesta giornata: il Torino, con la vittoria sul Palermo, raggiunge il 3° posto in classifica. Si sprecano gli elogi per il Toro degli italiani, modello vincente contro chi fa squadre troppo straniere (anche lo stesso Palermo, ad esempio).
    13 punti in 6 giornate significano un bottino ben superiore ai due punti a partita. Nelle successive 19 partite i granata raccolgono 18 punti. Nell’arco di tempo considerato, solo Carpi (17), Sampdoria (15) e Verona (12). Torino che ha superato il totale di Samp e Carpi soltanto nell’ultimo turno, nel 3-1 rifilato al Palermo.
  • Il digiuno più lungo di vittorie? Se state pensando alle squadre più “disastrate”, vi sbagliate di grosso. L’Atalanta non vince da 10 partite (5 pareggi e 5 sconfitte), dal 3-0 contro il Palermo. Dai soliti noti, calma piatta.
  • Ma parliamo del Palermo, inviso agli occhi dei media che contano per la girandola di allenatori (dovuta più che altro ad altre questioni, ma certe cose i cacciatori di retweet che nella vita dovrebbero però cacciare gli scoop non le sanno). Squadra rosanero che, a differenza di altre (di cui parlerò dopo) sta avendo un andamento abbastanza regolare: a parte l’inizio della stagione (con 4 sconfitte consecutive dopo i 7 punti nelle prime 3), non sono mai passate più di quattro partite senza vedere i siciliani conquistare i tre punti. Nel periodo della baraonda societaria, il Palermo ha conquistato 8 punti in 7 partite: non un ruolino esaltante, ma comunque meglio delle seguenti squadre: Inter, Sassuolo, Atalanta, Sampdoria, Empoli, Frosinone, Verona. Scommetto che almeno 3 di questi nomi vi avranno stupito.
  • L’Empoli dei miracoli di Giampaolo (cit.), proprio dopo le lodi sperticate dei soliti noti, ha conquistato 4 punti nel girone di ritorno finora, frutto di 4 pareggi: solo Sassuolo, Udinese e Sampdoria finora han fatto peggio.
  • Il Genoa ha 9 punti nelle ultime 12 partite. Ma su e per Gasperini leggerete soltanto lodi sperticate per l’aver fatto i nomi degli Ultras contro di lui dopo una partita vinta 4-0 (ovviamente contro il Palermo).
  • L’Udinese detiene il secondo digiuno più lungo di vittorie, con 7 partite senza tre punti (spicca, manco a dirlo, il 4-1 rimediato a Palermo). Ma hanno inaugurato lo stadio nuovo, quindi va tutto bene.
  • Passiamo alla squadra preferita della retorica #primagliitaliani: il Sassuolo, la prima squadra in Serie A per proventi da Main Sponsor (che è, tra le altre cose, l’azienda del proprietario). Il disclaimer l’ho sottolineato, perché è un dato che spesso è assente nella retorica che si spende sulla squadra emiliana (vedere, per credere, l’immagine di testa di questo post). Ricordate la grande vittoria schiacciante (al 95° su rigore) dell’orgoglioso Sassuolo sulla deludente Inter? Benissimo, nonostante un mercato invernale interlocutorio (a meno che non si consideri come determinante la cessione di Floccari), i neroverdi non han più vinto una sola partita da allora, perdendo ben tre partite in casa su quattro giocate (l’unica, per confermare il vero leit motiv del post, contro il Palermo). Eppure nessuno parla di crisi Sassuolo.
  • Chiudiamo in bellezza, con la Sampdoria. Era il 10 novembre 2015 quando il sempre lucido Massimo Ferrero esonerò Walter Zenga per sostituirlo con Vincenzo Montella, presentato così.
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    L’aspetto più bello del tweet forse sta nell’annuncio ritardato di un giorno, per rispetto delle vittime degli attacchi terroristici di Parigi.
    Zenga lasciò la Samp avendole dato 16 punti in 12 giornate: troppo pochi, per le ambizioni di Ferrero. Quella Samp si trovava al 10° posto, a 6 punti dal 5° posto “europeo” del Sassuolo. Ad oggi la stella più bella ha collezionato, sulla panchina doriana, 9 punti in 13 partite, vincendo solo contro il Palermo (because of course) e il derby contro il Genoa (e anche qui ci starebbe l’ovviamente).
    Eppure le uniche critiche si leggono sui social da parte dei tifosi: dite che serve avere una stampa positiva attorno?

Al di là dell’eterno ritorno del Palermo in quasi ogni statistica, è doveroso sottolineare che alla stesura di questo post hanno contribuito soltanto la mia memoria e Wikipedia.

Nessuna conoscenza da insider, niente di particolare.

È logico che lodare/criticare Juventus/Napoli/Fiorentina/Roma/Inter/Milan, in rigoroso ordine di classifica, è più redditizio in termini di buzz generato, copie vendute e attenzione attirata.

Non c’é nulla di male ad essere esperti o a seguire solo 6 squadre su 20. Anche se il seguirle porta a certe robe tipo questa:

 

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Notevole, alla luce del post, anche quel “i granata non infieriscono”

Il problema si pone quando ci si vuole professare esperti, senza conoscere, anche delle altre 14. Anche qui, di base non ci sarebbe nulla di male: siamo pur sempre il paese dei 60 milioni di CT, professori di economia e finanza, parlamentari, giuristi e chi più ne ha più ne metta.

Ma se sei un addetto ai lavori dei media che contano, cerca almeno di non essere smerdabile con 10 minuti su Wikipedia.

4 pensieri su “Gatte frettolose e Figli ciechi

  1. Joris

    *Applaude in piedi sulla sedia*

    Hai fatto quello che ho sempre desiderato facessero le testate giornalistiche e che nel mio piccolo faccio tra amici. Non ho niente da dire sul merito, ovviamente. Però sarebbe interessante parlare di Montella.
    L’anno scorso sono stato spesso a contatto con un mio amico che tifa fiorentina, che incidentalmente era mio collega e con cui passavo più tempo a studiare di quanto legittimo. Si parlava spesso di Fiorentina. Lui mi sottolineava che quello che veniva indicato come incertezza tattica da alcune testate, in realtà era dovuta alla mancanza giocatori e che la rosa non era poi sempre così in forma o profonda. Non solo. Mi raccontava di una piazza pesante da gestire e di un ambiente che non remava contro ( e le sparate di Della Valle lo confermano).
    Tutto questo per sottolineare che anzi Montella faceva più di quanto possibile. Io mi trovavo e trovo d’accordo. Ho la netta sensazione che la Samp non sia una squadra per l’aereoplanino e viceversa. Un amore che sarebbe finito male prima del tempo.
    Adesso tutti lodano, giustamente, Sousa, che lotta per il terzo posto e che ha 7 punti in più di Montella a questo punto della stagione. Però non mi sembra che sia diventato un bidone il buon Vincenzo. O sbaglio?

    Non so. Tu che ne pensi?

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  2. Non sono mai stato un grande fan di Montella, un altro appartenente alla categoria “zero gavetta”.

    La sua Fiorentina è sempre stata una squadra di livello medio-alto per il campionato italiano che giocava un discreto calcio. Uno può dire che non poteva andare oltre i risultati che ha avuto: potrei essere d’accordo, ma è altrettanto vero che la gestione di Montella può esser causa del non esser andati oltre certi risultati (specie l’anno scorso).

    È anche vero che, fuori da Firenze, non ha mai esaltato. E che gode di credito, presso la stampa e “gli addetti ai lavori” pressoché illimitato.

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    1. Joris

      Sul credito presso la stampa niente da dire. E’ un fatto evidente. Solo non vorrei si eccedesse dall’altro lato: “nessuno lo critica allora ipercritichiamolo”.
      (Madonna sta frase sembra uscita da una intervista a Tranquillo, mi preoccupo)
      Secondo me questa stagione è significativa ma deve essere comparata alla squadra disfunzionale che si ritrova, a cui hanno venduto il giocatore migliore circa un mese prima dell’apertura della finestra di mercato, che vive di un presidente che da un lato esalta la pizza promettendo la luna e che poi “sappiamo” *cough cough* non contare più di tanto.

      Insomma non proprio il massimo. E non scendo nel tecnico, perché probabilmente sarebbe molto più giustificato

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